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Omaggio a Umberto Eco

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Evento

Umberto Eco ci ha lasciato. A riflettori mediatici ormai sopiti, il Centro Studi Luciano Berio vuole ricordare questo grande protagonista della cultura internazionale ripercorrendo le principali tappe del lungo cammino umano e professionale che lo legarono a Luciano Berio.
Il sodalizio tra Umberto Eco e Luciano Berio ebbe inizio sul principio degli anni ’50 del secolo scorso quando entrambi lavoravano presso la sede milanese di Corso Sempione della RAI. Gli anni immediatamente precedenti e successivi alla fondazione dello Studio di Fonologia sono, sul piano creativo e personale, rilevanti per entrambi: è a Berio, e alle ricerche condotte in quegli anni negli ambienti dello studio elettronico milanese, che Eco deve infatti la conoscenza del Cours de linguistique générale di Saussure o dei Principes de phonologie di Troubetzkoy, volumi da Eco «presi a prestito nello Studio di Fonologia e che naturalmente non ho mai più restituito per diritto di conquista». È sempre negli ambienti dello studio elettronico che si stabiliscono sempre nuove comunanze di vita e lavoro estese anche a Roberto Leydi e Cathy Berberian.

Nel corso di quegli anni ’50, il risultato più rilevante della collaborazione fra Eco e Berio fu la realizzazione della trasmissione radiofonica Omaggio a Joyce. Documenti sulla qualità onomatopeica del linguaggio poetico (RAI, 1958), foriero per Berio di nuove sperimentazioni nel complesso territorio del binomio suono-parola e preludio per la nota opera elettronica Thema (Omaggio a Joyce). Una importante testimonianza dello scambio di idee e del ‘cantiere intellettuale’ in cui Eco e Berio operavano negli intensi anni del dopoguerra è data dalla progettazione di nuove forme di diffusione e promozione culturale: tra queste, va sicuramente ricordata la fondazione, ad opera di Berio, della rivista musicale «Incontri Musicali» (uscita in quattro numeri dal 1956 al 1960), a cui Eco partecipò nel 1959 con un fondamentale contributo intitolato L’opera in movimento e la coscienza dell’epoca, che anticipava di qualche anno le riflessioni contenute in uno dei suoi libri più conosciuti e diffusi, Opera aperta (1962). La presenza di Eco fu determinante anche per le prime esperienze di teatro musicale del compositore: dalle discussioni tra Eco, Berio e Furio Colombo nacque l’idea di scrivere una “rappresentazione” del naufragio del transatlantico Titanic (confluita successivamente nell’azione scenica Opera, del 1970), mentre già in occasione della prima assoluta di Passaggio alla Piccola Scala di Milano, nel 1963, Eco firmò il testo introduttivo per il pubblico. Una nuova occasione di collaborazione si concretizzò per la performance italiana del grande ‘contenitore musicale’ che reca il titolo di Questo vuol dire che… (Roma, Foro Italico, 24 ottobre 1970) per il quale Eco prestò la voce come speaker. Le idee sul teatro musicale costituirono anche il tema centrale dell’intervista Eco in ascolto (1986) – nel cui titolo vi è una chiara allusione all’opera di Berio Un re in ascolto – riflessione a due voci tutta giocata tra provocazione e perfetta sintonia tra i due amici. Nel 2000, ancora, è a Umberto Eco che si deve la riproposizione, all’Università di Bologna, delle famose Lezioni Americane tenute da Luciano Berio a Harvard tra il 1993 e il 1994. Pubblicate per l’Einaudi solo dopo la scomparsa del compositore, nel 2006, quelle pagine critiche e teoriche di Berio furono salutate da Eco come le riflessioni di «un pensatore a tutto campo, di cui queste pagine sono forse il testamento spirituale». L’amicizia fraterna tra i due continuò fino agli ultimi giorni di Berio: una comunanza intellettuale e affettiva vissuta con understatement e dolce ironia.

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Umberto Eco e Luciano Berio al battesimo di Stefano Eco (1963)

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Luciano Berio e Umberto Eco (Bologna, 2000)

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Luciano Berio, Edoardo Sanguineti, Renate e Umberto Eco alla Fattoria di Celle (Pistoia), in occasione dell'esecuzione in prima assoluta dello spettacolo A-Ronne, con musica di Luciano Berio, testo di Edoardo Sanguineti e burattini di Amy Luckenbach (25 giugno 1995)

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Umberto Eco, Roberto Leydi e Luciano Berio (Bologna, 1995)

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Umberto Eco, Premio Internazionale Leoncino d'Oro (Pistoia, 1995)

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Da sinistra: Pinzauti, Sanguineti, Berio, Santini, Eco, Frintino al Premio Internazionale Leoncino d'Oro (Pistoia, 1995)